Sicuramente il nostro muscolo più importante, il cuore, risente negli allenamenti in salita ed il cardiologo Jacopo Dalle Mule ci spiega cosa succede. Il ciclismo in questo periodo è seguito da milioni di spettatori e molti di loro vogliono scommettere sui risultati delle tappe ed entrando su www.18bet.info potete divertirvi e vincere.
Tutti gli appassionati di bicicletta conoscono molto bene le parole: frequenza della pedalata, intensità, quota e watt come sono all’ordine del giorno per i professionisti. Durante il Giro d’Italia quando vengono affrontate le salite questi argomenti sono di base ed il cardiologo dell’ospedale di Cortina, Jacopo Dalle Mule ha curato un approfondimento.
Capire cosa succede al nostro cuore quando si va in bicicletta è l’obiettivo del medico “l’attività fisica è un ottimo toccasana per il nostro fisico, specialmente quando si parla di attività aerobica come il ciclismo. Viene raccomandata dai medici come parte integrante nello stile di vita delle persone”.
Allenamento costante benefici ed accortezze
Gli sportivi che si cimentano nel ciclismo devono sempre tenere sott’occhio il sistema cardiovascolare. Il dott. Dalle Mule spiega “fare attività fisica regolarmente e costantemente può incidere sul profilo di rischio cardiovascolare dell’individuo, a prescindere dal livello preesistente di rischio”.
Nella sua riflessione continua dicendo “l’attività sportiva apporta un effetto benefico e diretto come miglioramento del sistema generale cardiovascolare in quanto con il movimento si ottiene un miglioramento del peso corporeo, del metabolismo e della pressione arteriosa”.
Visite mediche indispensabili prima dell’attività
Il ciclismo può essere considerato uno sport di resistenza e per questo c’è bisogno prima d’iniziare di un completo controllo. Una visita specialistica è importante per poter delineare il quadro clinico della persona. Gli esami di routine da fare sono elettrocardiogramma a riposo ed uno sotto sforzo ed un test ergospirometrico.
Il test da, il monitoraggio dei gas inspirati ed espirati durante lo sforzo fisico delineando la capacità di lavoro sia in relazione al cuore che ai polmoni. Una volta ottenuti i risultati lo specialista decide se c’è la necessità di approfondimenti a mezzo ecocardiogramma TC coronarica. Eco che evidenzia la presenza di anomalie cardiache esaminando valvole, muscolo e placche di aterosclerosi.
Cuore, pedali e salite a confronto
Il ciclismo innesca durante la pedalata un meccanismo che collega i muscoli scheletrici all’ossigeno. Mentre si pedala i muscoli scheletrici in questo caso quelli delle gambe hanno bisogno di maggior ossigeno ed il cuore in questo caso deve pompare più sangue per il trasporto dello stesso. Durante un allenamento quindi la frequenza cardiaca aumenta ma aumenta anche la gittata sistolica.
Per gittata sistolica si intende la quantità di sangue che deve essere espulsa ad ogni battito cardiaco. Per farvi capire meglio possiamo fare un esempio: per un litro di consumo di ossigeno la gittata deve essere di cinque litri, quindi aumentare di cinque volte.
Fino ad ora abbiamo parlato di allenamento in pianura ma se ci spostiamo in montagna la situazione è più delicata. Quando parliamo di alta quota sappiamo che il fisico si deve acclimatare perché il trasporto dell’ossigeno è più difficile. La conseguenza di questo porta ad una riduzione delle prestazioni e per questo chi deve affrontare questo tipo di percorso si prepara passando del tempo in altura per permettere al fisico di abituarsi.