Come nasce la pallavolo
Studiando la storia abbiamo imparato che nell’antichità gli uomini si dilettavano ad inventare nuovi giochi che implicassero l’utilizzo di una palla e ciò avveniva già a partire dai greci e dai romani. Successivamente, nel 1893, in Germania, fu inventato un gioco denominato faustball, ovvero un vero e proprio predecessore dell’attuale pallavolo. Due anni dopo, un professore americano di educazione fisica modifica il gioco e lo rende simile al volleyball così come lo conosciamo oggi. Fondamentalmente, il suo intento era quello di creare un gioco innovativo che venisse seguito come il basket e inizialmente gli affibbiò il nome di minonette. Il professore, inoltre, decise di fare una dimostrazione pratica di quanto inventato da lui stesso e ciò avvenne in un college di Springfield. Tutti i presenti si resero immediatamente conto di quanto tale disciplina fosse diverse dalle altre praticate fino ad allora. L’intento degli sport di allora, infatti, era quello di utilizzare la propria prestanza fisica per prevalere sugli altri e vincere. La pallavolo, invece, come sappiamo non prevede il contatto fisico e per questo necessita di altre abilità, tra cui l’agilità, la concentrazione, la prontezza nei riflessi e il gioco di squadra, soprattutto.
Successivamente a questi accadimenti, un altro professore di educazione fisica decise di cambiare il nome in volleyball e fu proprio grazie a lui che questa disciplina si diffuse anche in America. A partire da questo momento, questo sport iniziò a diffondersi a macchia d’olio in tutto il mondo e dobbiamo riconoscere che inizialmente veniva giocato in modi differenti, fino al momento in cui iniziò ad uniformarsi. In Italia, le prime partite furono disputate nel 1928, pochi anni dopo della diffusione di questo sport in tutta Europa.
Nel 1946, infine, è stata creata la federazione italiana di pallavolo nel momento in cui questo sport stava iniziando a diffondersi tra i più giovani. Dal 1957 in poi, questo sport è stato annesso tra gli altri protagonisti dei giochi olimpionici.
Di seguito vediamo le regole che caratterizzano e hanno caratterizzato questo sport.
Le regole della pallavolo
Come già anticipato precedentemente, un antenato della pallavolo era il fistball che presentava regole leggermente diverse. Vediamole di seguito.
Innanzitutto, le squadre sono formate da 5 giocatori ciascuna con altri 3 pronti per sostituirli. Il ruolo di ogni giocatore è fondamentale per lo svolgimento del gioco, per questo ognuno di loro mantiene una posizione diversa in campo. Per vincere una partita bisognava totalizzare circa 20 punti, ma con un vantaggio di 2 punti sulla squadra avversaria. Il pallone non può essere bloccato ma può essere toccato o battuto per un massimo di tre volte consecutive. Il giocatore può utilizzare qualsiasi parte del corpo per toccare la palla, a patto che questa non tocchi terra. In questo caso, il punto verrà assegnato alla squadra avversaria se la palla si trova nel proprio campo. I giocatori, infine, possono entrare nel campo avversario allungando il braccio oltre la rete. Il gesto è considerato fallo se il giocatore tocca la rete. Infine, il pallone viene messo in gioco attraverso un servizio che viene effettuato da ogni giocatore a turno. Il servizio può essere anche svolto con un salto.
Le regole utilizzate al giorno d’oggi sono praticamente uguali a quelle sopra elencate, l’unica differenza sta nel fatto che oggigiorno il gioco potrebbe risultare più complesso a causa delle diverse strategie utilizzate dalle squadre in gioco. Come già detto, infatti, ogni giocatore ha un compito ben preciso e può sfruttarlo anche in base alle proprie abilità.